Premio Letterario Nazionale “Città di Forlì”
7ª Edizione - 2009

Il manifesto della premiazione
Motivazioni

Premio Sandra Mazzini per la poesia inedita

Vincitrice:

  • ANTONELLA SBUELZ

Motivazione:
La giuria l’ha designata quale vincitrice per la forte densità emotiva ed evocativa dei versi che, se pure rivolti a personaggi e fatti del passato, risultano con evidenza attuali ed universali. Lungo le strofe,asciutte, ben costruite e mai abbandonate al canto o a rime retoriche, fluiscono sentimenti ed immagini vivide e originali, specchio di ciò che le guerre di sempre portano a gente comune: infanzie smarrite, famiglie stroncate, lutti ed abbandoni. In particolare, come risalta nella prima lirica, quel migrare di donne bambine, costrette a feroci sopravvivenze, solo appena sfiorate dall'affetto di qualcuno che"prende le sconfitte in mano" e le trasforma in carezze preziose quanto passeggere e, per contro, quel "fiato denso della vita" che non ti permette di morire e annienta la paura affidandola al mare, nel presagio di un desiderato ritorno alla propria terra.

Finalisti:

  • ALBERTO BARINA

Motivazione:
Questo trittico poetico si muove fra astrazioni e spaesamenti e appare intonarsi soprattutto al desiderio di sottolineare come la poesia sappia imprimere valore e vitalità alla parola. Perciò, il verso riesce a ritmare il tempo interiore e a rendere l’esperienza poetica il riflesso dell’aspirazione umana ad andare oltre le categorie consuete di tempo e di spazio. La parola qui si fa frammento di pensiero, atomo elementare, segno di un sentimento che imprime nell’anima la sua orma e vi resta a evocare universali armonie.

  • BRUNO CENTOMO

Motivazione:
L’autore si esprime attraverso una poesia composta da versi brevi e puntuali che denotano una sicurezza e maturità nel tratto, con una scrittura essenziale da cui emergono immagini raccontate con ironico “fatalismo” della vita.

  • DOMENICA MAURI

Motivazione:
Carattere forte quello dei versi di questa poesia, originale sia per i temi trattati che per il lessico utilizzato. Le parole scorrono fluide senza cadute di tono e denotano una buona capacità di scrittura da parte dell’autrice.

  • GIUSEPPE VETROMILE

Motivazione:
La prima poesia è stata segnalata perché in un originale intercalare di oggetti reali e metaforici da lasciare, per sempre, a una “mia cara” ci ha colpito la chiusura che cancella la tendenza seppur vitale, ma velata di malinconia, con un verso aperto e luminoso. Spiccano, di questo poeta, l’uniformità della scrittura e la ricerca del momento evocativo, come nella seconda poesia, dove ci si riferisce proprio alla fatica di trovare le parole che arrivano, con le sue stesse sue, “come un sussurro evanescente sull’ombra del foglio intonso”.


Premio Jacopo Allegretti per la traduzione di poesia

Vincitore:

  • PIERO AMBROGIO POZZI

Motivazione:
Dopo aver attentamente valutato ogni singola traduzione, la giuria è addivenuta, con un consenso unanime, alla decisione di premiare la versione dall’inglese dei testi di Emily Holmes Coleman, perché Piero Ambrogio Pozzi è riuscito con grande capacità a reinventarsi, attraverso locuzioni ardite ed un linguaggio che ripercorresse il testo originario, l'atmosfera e l'aura che si respira nella poesia dell'autrice. La scansione dei versi è rimasta inalterata e con precisione il traduttore ha saputo cogliere ogni minimo dettaglio.

Finalisti:

  • ANITA NATASCIA BERNACCHIA

Motivazione:
L’elegante lavoro presentato colpisce per il notevolo sforzo traduttivo (specie nella versione del poema Post Meridian) da cui emergono particolare sensibilità e accuratezza nelle scelte lessicali adottate. Ci accorgiamo, con piacere, della scelta curata del testo originale la cui bellezza e semplicità attira e coinvolge, allo stesso tempo, qualsiasi lettore, donando un ottimo e pregiato risultato linguistico.

  • ANTONIO CASTRONUVO

Motivazione:
Il traduttore Antonio Castronuovo ha dimostrato una spiccata abilità nella resa delle immagini e del contenuto dei due poemi in lingua tedesca, ed è riuscito a conferire una coesa struttura interna alla traduzione italiana con accurate scelte ritmiche e terminologiche che vanno ben oltre la mera traduzione letterale.

  • MARIO DE FANIS

Motivazione:
Il finalista è riuscito con successo a rendere, attraverso una elegante e precisa riproposizione del gioco di immagini, ma senza sconfinare mai nella sovrainterpretazione, un fascinoso testo poetico. Siamo innanzi a un esercizio misurato dove il senso impalpabile della parola poetica e la stessa essenza del testo poetico, ha ottenuto come risultato un interessantissimo dettato linguistico.

  • ALESSANDRA QUATTRINI

Motivazione:
Nel leggere i versi tradotti da Alessandra Quattrini si ha la riscoperta della parola tradotta con grande forza creativa e si coglie il desiderio brillantemente sprigionato dalla traduttrice di narrare dei versi intensi, superando quegli ostacoli e quelle barriere che l’altra lingua poteva creare ma che non è avvenuto. Siamo innanzi alla riscoperta della poesia nella poesia, l’incontro non solo da leggere ma anche da pronunciare.


Premio Guido Bonatti per la prefazione a un libro di poesie

Vincitrice:

  • SANDRA LANDI

Motivazione:
Paternità: un argomento complesso tratteggiato sapientemente, fra slanci lirici e realistica concretezza di immagini. Parole tenere e forti, come il padre ideale, poche parole per definire rapporti complessi e ruoli antichi, seppur sempre nuovi: in definitiva, una scoperta “illuminante” quella del “pater”. Sandra Landi, nella prefazione a “Pater”, apre “lo scatolone del tempo”, la “mappa della vita” alla ricerca di “storie a brandelli”, storie di padri e figli e ci “imbandisce” parole da gustare e assaporare…

Finalisti:

  • ALESSANDRO RAMBERTI

Motivazione:
La prefazione di Alessandro Ramberti entra d’acchito nel cuore della poesia di Andrea Garbin evidenziandone gli elementi e le figure metriche della versificazione, dando nel contempo, al lettore, la chiave d’interpretazione. Si distende poi il respiro della scrittura nella considerazione e analisi delle tematiche e ascendenze. Una prefazione accattivante, equilibrata nella valutazione di tutti gli aspetti della raccolta “Lattice”.

  • ANNA MARIA TAMBURINI

Motivazione:
Anna Maria Tamburini in questa sua prefazione a “Il Verso del Moto” di Narda Fattori, ha saputo accostarsi all’io poetico di Narda come Narda “sa accostarsi alle voci altrui” senza perdere la propria originalità di analisi ma in una sorta di condivisione empatica, accompagna, guida, coinvolge il lettore nella “rilettura sapienziale della vita come della scrittura”. Nella lettura di una vita a dimensione plurale: nascita, si nasce dal grembo della terra una volta dola … uscita silente, composta, nuda … smentita subito dalla speran za di essere raccontati, tu figlio mio, racconta a tuo figlio ...; amore fedele, L’ombra degli assenti nella penombra della sera, l’amore che salva l’eternità, a fine corsa giunta mi solleverà l’amore … Anna Maria Tamburini lasciando alla lettura de “Il Verso del Moto”, completa, con l’immagine dantesca di una spirale ascensionale, la preparazione alla conoscenza della silloge di Narda Fattori e alla universale aspirazione di tendere “al compimento di un destino per il quale spendere la vita”.

  • FRANCESCO TOMADA

Motivazione:
Francesco Tomada si muove con rispettosa sapienza, da poeta qual è, tra i versi dell’autrice: non piega le parole al loro significato, ma ne insegue la possibilità e il destino; non smonta il giocattolo, ma vi cerca dentro tracce e indizi per capirne il senso. Con lingua semplice e sincera sceglie così di farsi compagno di viaggio per l’amica Stefania nel suo scavo umile e profondo, che diventa coraggiosa prova di esistenza e resistenza.

  • STEFANO VALENTINI

Motivazione:
Un prefatore, Stefano Valentini, che riesce sempre a cogliere l’essenza della poesia e del poeta di cui è l’esaminatore. Anche questa volta la sua è una prefazione non dispersiva, una disanima dell’opera di Antonio Capuzzo (“Il mare”) eseguita così come deve fare un giudice imparziale e con una scrittura elegante, inimitabile.


Premio Foschi Editore per il romanzo inedito

Vincitore:

  • FRANCO NANNI

Motivazione:
Un romanzo malinconico che ruota intorno a miti, musiche e fallimenti esistenziali degli anni ’70. Con linguaggio appropriato e stile coerente, racconta esistenze centrate tutte sull’incapacità di cogliere, approfondire, progettare e realizzare se stessi. Per cui l’unica chiance è il corpo, il desiderio, il sesso: unico vero canale di comunicazione con se stessi e gli altri. L’opera ha proprietà linguistiche, belle immagini, riferimenti letterari. Si avverte una capacità non indifferente, a volte quasi lirica, nel presentare eventi, stati d’animo o situazioni. Persino gli aspetti più normali del vivere si trasormano spesso in elegia.

Finalisti:

  • DAVIDE BACCHILEGA

Motivazione:
“Bad News” è una storia che presto si colora di giallo creando l’attesa delle narrazioni di questo specifico genere. I personaggi che si avvicendano sono numerosi e di volta in volta entrano in scena in modo defilato per assumere, almeno per alcune pagine, la funzione di io narrante. La scrittura è elegante, con rapidi e continui passaggi da un narratore all’altro, e l’ambientazione romagnola (i personaggi si muovono in uno spazio abbastanza circoscritto e familiare: Faenza, Lugo, Ravenna e le sue spiaggie…) è viva e simpatica. L’alternarsi continuo di storie e personaggi e l’uso frequente del discorso diretto danno alla narrazione un ritmo intenso.

  • MAURIZIO CALDINI

Motivazione:
Il romanzo “ Ipotesi di un incrocio” è diviso in due parti che trovano la loro unità in Luisa, il personaggio principale. È su di lei che punta l’autore per rappresentare sia il mondo agreste della prima parte, sia una grande città, New York, dove la donna, ormai anziana, vive e riesamina la sua vita. Luisa occupa, col ritmo intenso dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, dei suoi ricordi, le pagine del romanzo, dando modo al lettore di penetrare con grande consapevolezza nella sua vita. La narrazione segue dapprima un percorso pacato poi sempre più intenso e coinvolgente.

  • DINA RAVAGLIA

Motivazione:
“La mano di legno” è un romanzo ambientato durante la Resistenza. Davanti al lettore scorrono azioni partigiane pericolose, il coraggio dei comandanti, la dignità degli uomini e delle donne impegnate nella lotta. Le parti, quella “giusta” e quella “sbagliata”, a un certo punto si confondono perché nasce una storia d’amore che le riunisce. Il coraggio, la dignità e anche questa “confusione” tra giusto e sbagliato sono le verità che questa storia ci trasmette, con una scrittura molto precisa, attenta, segno di passione per ciò che racconta.


Premio Irene Ugolini Zoli

Vincitrice:

  • RAFFAELLA TONIN

Motivazione:
La prefazione di Raffaella Tonin al volume “Antologia”, è la prefazione di una persona innamorata: innamorata della poesia, innamorata dell’arte della traduzione. Lo scritto si apre con una definizione della parola poetica che colma anche noi del suo amore per poi passare alla difesa appassionata del traduttore, che Raffaella Tonin denomina, con una bella immagine, “ri-creatore di senso e sensibilità”, parole che ci pare possano indicare ogni artista. Scorrevole e piacevole, la prefazione esalta il nostro sentire poetico. Ma “tradurre è tradire?” Condividiamo l’opinione della Tonin che afferma: “la polifonia dei traduttori apre il dialogo privato del poeta ad un nuovo mondo di voci silenziose, ma attente.”


Premio “La Còcla”

Vincitrice:

  • MARIA CHIARA COCO

Motivazione:
Nell’andamento piano e dolorosamente malinconico della poesia “I colori dell’anima”, in un fiabesco paesaggio lunare trovano spazio asfodeli, che, anche se appassiti, contribuiscono a colorare l’anima di Maria Chiara Coco, i cui versi calibrati e sapienti compongono una lirica struggente.


Premio Renzo Camporesi riservato agli under 14

Vincitori:

  • EDOARDO CONFICONI (12 anni)
    Sorprende per la maturità delle tematiche esistenziali affrontate nelle sue liriche, e la capacità nell’uso del linguaggio e immagini poetiche.
  • MICHELE CORSI (11 anni)
    Originalissimo nelle sue immagini, riesce a comporre poeise colorate e in movimento.
  • LORENZA FERRANTE (9 anni)
    Con i suoi versi sciolti e leggeri riproduce colori, sensazioni ed emozioni sorte davanti a un quadro di Mirò, facendolo apparire davanti agli occhi della nostra immaginazione.
  • CATERINA MATTEI (7 anni)
    Con le sue brevissime composizioni riesce a rendere un’atmosfera fiabesca che rivela fervida e poetica immaginazione.