fo_emozioni
Gruppi Forlivesi Insieme per il Teatro




Sabato 13 dicembre 2008
alle ore 21,00

Al Teatro «Giovanni Testori» di Forlì
Viale Vespucci, 13

per la rassegna «L’Isola del Tesoro»
l’OrticaTeatro presenta in prima assoluta

«Gli Slan di Sandra»

in

Le paure del Signor Vermeer
di Giorgio Celli


Biglietti: € 10,00 (interi), € 5,00 (ridotti). Prenotazioni: 338-1774007
Nei giorni di spettacolo, la Biglietteria apre 90 minuti prima dell’orario di rappresentazione indicato. I biglietti prenotati telefonicamente o per e-mail (info@anardia.it oppure isoladeltesoro@ymail.com) dovranno essere ritirati entro le ore 20,30 del giorno di spettacolo.


Chi ha paura dell’uomo nero?

Sicuramente François Lebon, l’antropologo, che l’ha rivestita d’ammirazione verso la razza africana, ma che, sotto pressione, personifica questa paura infantile in un “negro”. E Jeanne, pur così strafottente, così spietatamente sincera, questa paura la nasconde sotto fantasie erotiche.

Ma, ne “Le paure del Signor Vermeer” scritto da Giorgio Celli, anche gli altri personaggi non sono esenti da quello che si può definire un classico dei terrori infantili, interpretato con motivazioni dal profumo scientifico: come fanno Michel l’ambiguo assistente del misterioso Professor Kohler, l’inquietante ingegner Krummel, lo stesso pavido Vermeer., rendendolo così innocuo per eventuali sensi di colpa.

Ma se dal punto di vista soggettistico, con chiare influenze psicologiche, l’uomo nero o l’uomo negro è il cardine attorno al quale ruota l’intero testo, l’elemento teatrale, che ha ascendenze ben note in questo genere, è la costruzione di personaggi che ci mostrano prima un lato della loro personalità per poi farci intravvedere e vedere l’altro, quello prevalente ma più nascosto, meno ben accetto sia da se stessi che dagli altri. Ognuno porta in sé il suo doppio, ognuno col suo doppio convive più o meno consciamente, ognuno col suo doppio si relaziona amorevolmente.

Tratto dalla raccolta di commedie “La zattera di Vesalio e altri drammi” di Giorgio Celli, questo testo non ha ancora avuto rappresentazione.

Una misteriosa clinica di ricerca sudafricana fa da sfondo alla intricata vicenda dello scienziato che l’ha fondata, di un ricercatore e di una giornalista che con un colpo ad effetto si rivelerà poi ben altro. La trama si dipana attorno ai temi del razzismo e della discriminazione evidenziandone le contraddizioni. È inoltre un elogio al duplice, alla doppia natura dell’uomo e dei suoi sentimenti.

Personaggi e interpreti:
François Lebon (Daniele Baldinotti)
Jeanne Laval (Claudia Lotti)
Michel (Luana Pagan e Daniela Popovic)
Ingegnere Krummel e Paul Vermeer (Pif)
Una negra, poi bianca (Paola Riciputi)

Regia di Claudia Bartolotti.

Costumi: Lilia
Scenografie: Ariella Monti
Allestimento scenografie: Vittorio Mazzini.
Tecnico audio e luci: Enrico Casadei Turroni Castiglioni.